sabato 15 aprile 2017

Immigrazione, Terrorismo e Terza Guerra Mondiale

Il terrorismo è una tecnica di combattimento, non è un’ideologia?

Credere questo sarebbe un errore gigantesco.”

La tesi secondo cui il terrorismo è una tecnica di combattimento e non un’ideologia, un fanatismo politico e non religioso, come il contenuto di una lettera recapitata a “La Voce della Russia, il quale testo e':
“Prima di tutto non si tratta di fanatismo politico, ma di fanatismo religioso.
Sarà,  che l'Islam moderato esiste, ciò non vuol dire però che in sé non sia pericoloso.
Se vogliamo guardare tutti gli altri tipi di terrorismo, cioè di altre fedi, non sono stati che eventi sporadici e locali, mentre, quello islamico é arrivato ad essere mondiale.
La Jihad é una Guerra Santa, cioè religiosa.
Non ci troviamo di fronte alle Brigate Rosse.
Gli islamici si combattono tra loro (Sciiti e Sunniti) definendosi a vicenda infedeli, e combattono contro tutti quelli che aiutano questi infedeli definendoli pure essi infedeli.
Nel farsi saltare (al grido Allah Akbar) c'entra la fede, non la politica.”

Pertanto,

Che si tratti di fede o politica per le vittime del terrorismo oramai non ha alcuna importanza.

“È l'odio la causa di tutto.
E da questo si può bene comprendere il perché i fanatici non provano alcun rimorso nell'uccidere madri con bimbi piccoli e persone inermi.”
Si può riflettere a lungo sulle ragioni che spingono i terroristi a farsi esplodere e uccidere gente innocente.
Quello che più conta forse è capire come lottare contro questo mostro.
Il terrorismo è un problema universale, e gli stati dovrebbero lottare tutti uniti contro l’orrore seminato dai terroristi.

Come?

Il dottor Alfonso Piscitelli, un’idea ce l’avrebbe.
Ecco a voi un passaggio del suo articolo sul terrorismo:
“Occorre distinguere la retorica dai fatti e proporre un cambio di rotta nella direzione strategica della ‘lotta al terrorismo’.
Il fanatismo che oggi insanguina il mondo è essenzialmente salafita.

Vogliamo aggiungere un altro aggettivo?

Wahabita.

Sono le due componenti ideologiche più radicali del fondamentalismo islamico, non c’è da aggiungere altro.
Non occorrono nuove guerre, ma occorre interrompere i flussi di denaro.
Occorre, in seconda istanza, bonificare il pozzo nero della immigrazione incontrollata.
Infine, è da ritenere che, dopo le stragi di Volgograd e delle ultime stragi dei giorni nostri, occorrerà anche un gesto simbolico forte,  come avvenne per la presenza di tutti i leader occidentali alle Olimpiadi di Sochi, accantonando quel boicottaggio già proclamato in nome di futilissimi e anche in questo caso retorici motivi; quindi stesso modus operandi preventivo di protezione ed intelligence”

Le Olimpiadi sono sempre state un simbolo di pace, ma i tempi cambiano, quindi non solo i grandi eventi sono potenziali bersagli di questi terroristi, ma la vita di tutti i giorni è appetibile, soprattutto per il calo di attenzione e livello di sicurezza.

Oggi per diversi leader mondiali, in primis il Nobel per la Pace, rappresentano un’occasione perfetta per condurre una guerra mediatica contro la Russia.....come il resto delle azioni poste in essere dagli Stati Uniti d'America contro la Siria, senza dimenticare la Corea del Nord, oggi.

Questo deve essere scongiurato, onde evitare una strumentale terza guerra mondiale.

EP
Analyst & Security Expert

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